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E' un mondo melanconico forse drammatico sicuramente autobiografico.Il metallo è "cattivo", le sue asperità, i suoi picchi creano forme angolose "pungenti",
"taglienti" la visione realistica di un'idea negativa, la visione idea in un mondo senza idee supreme, tecnocratico, meccanico, virtuale, forme aspre nella completa assenza dei sentimenti e delle passioni, un
mondo senza senso dove le strutture assumono fattezze evanescenti, ma concretamente incisive.Il metallo materiale inerte, il legno cellula viva, eppure la continuità espressiva è assicurata, l'accostamento stridente è
solo casuale. L'idea è il filo che lega questi materiali.Queste opere sono il curriculum di Paolo Angelotti al di la di mostre o esibizioni più o meno importanti (le opere di Paolo Angelotti sono in teatri e luoghi
importanti) vale il valore espressivo, se le "strutture" arrivano al cervello dell'interlocutore esse avranno raggiunto il loro scopo, in caso contrario......? " (texte de Paolo Angelotti) |